Dario Argento, il maestro dell'horror italiano | Roma.Com

Dario Argento, il maestro dell’horror italiano

Ha scritto pellicole che hanno terrorizzato in tutto il mondo, il regista non smette di stupire e continua a essere il punto di riferimento del genere horror in Italia. Ecco i suoi film cult.

Dario Argento, le due trilogie e il film cult della sua carriera

Dario Argento è uno dei registi horror più apprezzati a livello internazionale, tanto da essere soprannominato come Maestro del brivido. Tra i lavori più noti la Trilogia degli animali composta da L’uccello dalle piume di cristallo, Il gatto a nove code e Quattro mosche di velluto grigio, il film che è stato decisivo nel suo passaggio dal thriller all’horror che è Profondo rosso fino alla Trilogia delle madri, composta da Suspiria, Inferno e La terza madre.

Dario Argento e i tratti peculiari del suo modo di concepire i film

Dopo una lunga gavetta come critico cinematografico e sceneggiatore, fonda insieme al padre nel 1969 la casa di produzione S.E.D.A. Spettacoli, dando vita alla prima trilogia in cui emergono alcuni tratti che diventeranno caratteristici del suo modo di dirigere, come l’importanza della fotografia, l’ossessione per i dettagli, i primi piani su oggetti e occhi, il ricorso al montaggio alternato e i pochi dialoghi. Con Profondo rosso acquista un successo anche internazionale, merito anche della colonna sonora, composta dal gruppo progressive rock dei Goblin.

Gli ultimi successi e la collaborazione attoriale di sua figlia Asia

Con Suspiria realizza una sorta di fiaba gotica moderna, ambientata a Friburgo, nel cuore della Foresta Nera, e si avvicina molto all’espressionismo tedesco degli anni ’20. Inferno è la naturale prosecuzione, con colori accesi e innaturali, dal blu al rosso, e la colonna sonora ancora centrale nel racconto. Nel 1982 pubblica Tenebre, con temi a lui cari, dai traumi psichici alla follia. L’ultimo film è del 2022, si intitola Occhiali neri e vede la presenza nel cast della figlia Asia, protagonista anche in alcune pellicole del regista a cavallo tra la fine del secolo scorso e l’inizio degli anni 2000.

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