Alla scoperta dei dintorni di Regina Margherita/Galeno | Roma.Com

Alla scoperta dei dintorni di Regina Margherita/Galeno

Regina Margherita/Galeno è una fermata della linea 19 del tram della città di Roma con capolinea in Risorgimento/S.Pietro e Gerani, ecco cosa è possibile vedere se si scende qua.

A due passi dalla fermata si trova una delle più celebri ville nobiliari della città

Regina Margherita/Galeno è una fermata della linea 19 del tram della città di Roma con capolinea in Risorgimento/S.Pietro e Gerani. Una volta scesi qua è possibile visitare Villa Torlonia, un complesso di edifici che adesso è di gestione pubblica, che ha subito vari cambiamenti, dagli interventi di Valadier con la costruzione delle Scuderie e del Casino dei Principe, la creazione di viali simmetrici e perpendicolari alla cui intersezione è posto il palazzo mentre all’interno della villa furono poste sculture d’arte classica. Nella zona sud invece sono stati creati laghetti, viali a serpentina e nuovi edifici come la Capanna Svizzera, la Serra, la Torre, la Grotta Moresca e il Campo da Tornei, un nuovo muro di cinta, il Villino Medievale e il Villino Rosso.

Una sezione speciale della villa è dedicata a un movimento artistico di grande qualità

Il secondo piano dell’edificio ospita il Museo della Scuola Romana, una pregevole raccolta di opere di artisti della cosiddetta Scuola Romana, il movimento che si affermò a Roma compreso tra le due guerre e quello successivo e che documenta l’ambiente artistico di quei decenni, operazione resa possibile grazie ad un accordo con l’Archivio della Scuola Romana, associazione costituita nel 1983 per volere di un gruppo di studiosi e di intellettuali.

Ha riaperto il bunker che ha protetto i romani durante la Seconda Guerra Mondiale

Per i visitatori è stato aperto di recente il bunker di Benito Mussolini, fatto costruire durante i bombardamenti che colpirono la Capitale dal luglio 1943 e che fu utilizzato dai cittadini romani per difendersi dagli attacchi aerei dopo l’arresto del Duce. Il bunker è stato riaperto con all’interno una mostra, curata da Federica Pirani e Annapaola Agati, creata con la collaborazione dell’assessorato capitolino alla Cultura, della Soprintendenza Capitolina e l’organizzazione di Zetema. Attraverso una ripida scala si scende nel bunker vero e proprio, lasciato spoglio da oggetti e proiezioni: è simulato un attacco aereo, con la riproduzione dei suoni come le sirene, aerei in avvicinamento, esplosioni e vibrazioni del terreno.

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