Matteo Branciamore, dai Cesaroni a Enea fino alle web series | Roma.Com

Matteo Branciamore, dai Cesaroni a Enea fino alle web series

Matteo Branciamore è tra gli attori capitolini più talentuosi, ripercorriamo la sua carriera, dal successo con i Cesaroni agli ultimi lavori. E tu lo sapevi che a breve inizieranno le riprese della settima stagione?

Matteo Branciamore e il successo con I Cesaroni

Matteo Branciamore è uno degli attori romani più talentuosi. Una carriera iniziata tra teatro e televisione all’inizio degli anni ’00. Il successo arriva con la serie televisiva de I Cesaroni, in cui interpreta il ruolo di Marco, primogenito di Giulio, oltre a cantare la sigla, diventata anch’essa celebre e intonata da un’intera generazione. La storia d’amore con Eva è una delle trame centrali della fiction, andata in onda dal 2006 al 2014 per sei stagioni. Poco tempo fa è arrivata l’ufficialità della settima stagione, a dieci anni di distanza dall’ultima. Nei prossimi mesi è previsto l’inizio delle riprese, in alcuni luogi iconici della città, tra cui la Garbatella, con il bar che è divenuto meta obbligatorio per i fan della serie.

Matteo Branciamore, dal ruolo inedito in Enea alle web series

Dopo diverse esperienze in vari campi, quest’anno è tornato al cinema nel nuovo film di Pietro Castellitto dal titolo Enea. Qua ha avuto modo di interpretare un ruolo per lui inedito, un poco di buono, gestore di discoteche e di affari sporchi. Ma la sua passione per il cinema si è espresso anche con la creazione di alcune web series che si interrogano su alcuni temi d’attualità, tra cui L’amore ha i tempi del virus, pubblicata nel 2020, anno in cui è scoppiata la pandemia di Covid.

Offline, l’ultimo lavoro di Branciamore, visibile su Roma.com

La più recente, dal titolo Offline, è stata scritta e realizzata insieme a Giorgio Croce Nanni e i suoi episodi sono stati pubblicati proprio su Roma.com, con il racconto di un mondo distopico in cui i personaggi famosi sul web hanno preso il posto dei politici, con Chiara Ferragni come primo ministro, il figlio di Briatore ministro delle Pari Opportunità. La narrazione è strutturata con lo stile del mockumentary, che consiste nel realizzare un finto documentario in cui si narrano personaggi e situazioni mai esistite o successe, ma con un realismo che rende il tutto credibile. La connessione Internet viene a mancare per un periodo lungo e questo provoca delle catastrofi, esprimendo così nella sceneggiatura una denuncia nei confronti dell’uso sfrenato della tecnologia.

 

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