Nanni Moretti, l'ironia e il disincanto nel suo descrivere l'Italia | Roma.Com

Nanni Moretti, l’ironia e il disincanto nel suo descrivere l’Italia

Nanni Moretti è tra i registi capitolini più amati, scopriamo le pellicole più celebri e l’evoluzione della sua poetica filmica, dagli esordi agli ultimi lavori.

Nanni Moretti, i premi di una carriera da protagonista del cinema d’autore

Nanni Moretti è tra i registi romani più amati, osannato dalla critica per molte sue pellicole. Non solo dietro la cinepresa ma è stato spesso anche protagonista dei suoi film. Una carriera che inizia con Io sono un autarchico, datato 1975, un piccolo gioiello che diventa un cult legato ai sogni di una generazione, quella del’68, che sperava in un vero cambiamento sociale. Ma è con Caro Diario che arriva la notorietà, tanto da vincere il premio per la miglior regia al Festival di Cannes. Altro riconoscimento importante è stato il David di Donatello per La stanza del figlio, uscito nel 2001, una storia molto toccante che parla della morte prematura di un figlio.

La poetica di uno dei principali registi italiani della generazione post 1968

Moretti racconta nei suoi film vicende che riguardano gente comune, con problemi esistenziali che consentono allo spettatore di potersi interrogare. La sua figura si inserisce in un periodo in cui il cinema italiano era reduce dall’exploit degli anni ’60, con nuovi registi che faticavano ad emergere all’ombra dei padri, in una società che stava mutando, con la disillusione di una rivoluzione che non è mai avvenuta, con nuove divinità tra cui il consumismo che imperversano e Nanni racconta questo senso di inquietudine sbeffeggiando i miti e cercando di opporsi al sentire comune.

Roma domina come location dei suoi film ma con un’accezione inedita

Roma è l’ambientazione principale dei film di Nanni Moretti ma spesso sono scelti quartieri secondari della Capitale, lontani dallo sfarzo felliniano. Ad esempio in Bianca sceglie alcuni squarci di Villa Borghese e dell’Aventino ma in particolare Monteverde, un quartiere ricco di giardini e di scalinate. Caro Diario è invece girato ad Ostia, il solo quartiere di Roma bagnato dal mare e alla Garbatella.

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