Speranza, l'antica dea dei fiduciosi | Roma.Com

Speranza, l’antica dea dei fiduciosi

Conosci questa figura divina? Per molti era l’ultima spiaggia, ma per gli imperatori era la protettrice di qualcosa di più grande: il loro regno.

Una dea molto devota ai romani

Speranza era una dea molto amata dai romani e allo stesso tempo molto venerata, perché era la personificazione di ciò che oggi tutti intendiamo per speranza.

Oggi la speranza viene vista come un’attesa di qualcosa che viene fatta in maniera fiduciosa. Ai tempi questo concetto veniva personificato attraverso la divinità, esattamente attraverso la dea Spes.

Per i greci, l’ultima a morire

Oggi la speranza viene spesso accompagnata al detto “la speranza è l’ultima a morire”, che spiega che finché c’è speranza, tutto è ancora possibile.

A differenza di ciò che potrebbe sembrare, il detto in questione non appartiene però a dei tempi moderni, ma a quelli dell’antica Grecia e più precisamente al mito di Pandora. Il mito racconta che nel momento in cui Pandora aprì l’enorme vaso contenente tutti i mali del pianeta, solamente una cosa rimase in quel caso, ovvero la speranza. Per volere di Zeus era rimasta dentro al vaso, anziché uscire fuori. Oggi quindi si dice che la speranza è l’ultima a morire proprio per questa ragione.

Un particolare significato in età imperiale

Ai tempi della Grecia, Speranza si chiamava quindi “ultima dea”, appunto perché era stata l’unica a rimanere nell’enorme vaso di Pandora.

A Roma però, la dea aveva un significato diverso. Soprattutto in età imperiale aveva diversi imperatori come fedeli. Rappresentava l’attesa di una felice successione imperiale. La molto anche per questo..

 

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