Turisti nella Capitale: Amore e porchetta | Roma.Com

Turisti nella Capitale: Amore e porchetta

 

Avendo scoperto, con la precedente tappa, che i treni regionali da Roma subiscono delle vere e proprie cancellazioni nel periodo estivo non resta far altro che rimettersi nelle mani di Ferrovie dello Stato. Non avevo idea che alcune zone del Lazio diventassero impraticabili per chi non possiede un’auto e che quindi diventassero invisibili o inesistenti per via del caldo. Sarà che certe tratte diventano meno frequentate, ma resta inconcepibile che sia impossibile riuscire a raggiungere altre zone nel mese di agosto. In questo caso, pregando i santi dei treni, non resta che provare a capire quanto praticabili possano essere le altre mete per chi è sprovvisto di mezzi di spostamento propri. Se esitano degli autobus continua a restare un mistero. In ogni caso, quello che propongo oggi è diventare turisti nella Capitale tra amore e porchetta.

 

Perché parlo del nobile e cieco sentimento accostato al cibo? Beh è presto detto… uno dei pochi piaceri di questa vita è quello di condividere un piatto di buon cibo con i propri amici. Non me ne vogliano i vegetariani o i vegani, comprendo le vostre ragioni, ma siamo nel Lazio e non si può non parlare delle tipicità tradizionali di questa regione.
Non voglio inimicarmi nessuno, quindi siate clementi col mio amore per la porchetta e per le coppiette. Proporrò delle alternative, anche se verteranno maggiormente su una scelta dolce piuttosto che su quella salata.

 

Il mio primo passo in queste zone è stato caratterizzato dal periodo pasquale. Durante il corso dell’anno vi sono, però, differenti soluzioni che vi permetteranno di visitare le zone dei “Castelli Romani”. Le temperature sono sicuramente più basse rispetto a ciò che può offrire il cuore di Roma, motivo per cui da praticamente sempre sono zone adibite alle pause estive. Persino gli stessi imperatori romani avevano le loro domus a Nemi o sui diversi laghi presenti nella zona.

 

Tra fragole e specchi divini, qui troverete un luogo davvero magico in cui poter banchettare e trovare refrigerio. Percorrendo piccoli e nascosti sentieri tra i boschi, infatti, è possibile raggiungere le rovine del tempio di Diana. La sua facciata, al tempo, si rifletteva nel lago rendendo memorabile ai più quel luogo come lo specchio della stessa divinità. Un luogo suggestivo, sicuramente, ma in cui ad oggi vibra il profumo del pane caldo e delle diverse norcinerie.

 

Tra una fragola e l’altra, vi sarà possibile osservare il profilo di Genzano. Scattate le vostre foto, però, il consiglio è quello di soffermarvi sull’erba per potervi far infondere un po’ di saggezza divina. Questo è un luogo quasi magico e forse è per questo che fu scelto per poter creare questo tempio. In ogni caso, lo sapete, non vi faccio fermare nello stesso posto per troppo tempo. Anche perché se abbiamo già fatto lo sforzo di arrivare fino a Nemi, adesso non possiamo far altro che cercare il modo per poterci guardare intorno.

 

Del resto, i paesi e le città qui sono l’uno attaccato all’altro. Si, sarebbe più comodo avere la propria auto. Come dicevo, però, ci sono diverse soluzioni acquistabili direttamente online o in agenzia che vi permetteranno di giocare all’esploratore. Ci sono guide e tour disponibili in ogni momento dell’anno, non hanno neanche prezzi spropositati e il più delle volte prevedono anche la sosta in qualche Fraschetta.

 

Come dicevo, però, se abbiamo avuto modo di parlare dell’amore per le fragole e della saggezza divina; adesso tocca alla ciccia. Si, okay potrete vedere Grottaferrata, così come Rocca di Papa o altre frazioni dei castelli, ma volete lasciarvi scappare Ariccia? Tutto del suo nome urla cibo, specie se si vuol gustare la Porchetta. Tutto urla convivialità anche se il pane proviene da Genzano e il vino dalla vicina Frascati. Impossibile trattenersi dal cantare “La società dei Magnaccioni” tra un aperitivo e l’altro. Quindi tagliere alla mano e seduta ben comoda: qui ci si diverte. Le luci sono calde, l’atmosfera è conviviale. Che il tempo ci assista mentre giriamo per le sue viuzze salendo e scendendo sui sanpietrini.

 

Quando arrivate in città, il consiglio è di fare attenzione. Al suo ingresso da Roma, infatti, vi è un ponte famoso per le sue spiacevoli scelte. Devo ammettere che è decisamente un luogo affascinante, non tanto per le scelte più o meno condivise compiute da qualcuno, quanto più per la quantità di vita che lo popola la sera. È affasciante passare con l’auto lungo la sua lunghezza perché tra le risate e le chiacchiere è persino possibile osservare qualche coppietta amoreggiare lungo il suo bianco candore.

 

I Chigi, in questa zona, investirono molto del loro patrimonio. Al di la del loro Palazzo signorile, investirono persino sulla facciata del Santuario di Santa Maria di Galloro. La cui consulenza del Bernini fu fondamentale per l’aspetto che tutti quanti noi possiamo visitare oggi giorno. Da siciliana che ha vissuto non troppo lontana dalla realtà del Gattopardo, è interessante ricordare che proprio all’interno dello storico Palazzo Chigi furono girate molte delle scene dirette da Luchino Visconti.

 

Forse ci siamo dilungati un po’ troppo, ma speriamo di avervi offerto i giusti stimoli per poter diventare i turisti nella Capitale di questa tappa. Amore e porchetta restano incisi nei nostri trigliceridi e ci fanno batter  forte il cuore, specie ricordando che l’oste romano allunga il vino con l’acqua.

 

@AidaPicone

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