Turisti nella Capitale: Bacco e Tabacco | Roma.Com

Turisti nella Capitale: Bacco e Tabacco

 

La ricerca del fresco non può di certo fermarsi, considerato che è appena passato Ferragosto e c’è chi ha ancora qualche giorno buono di ferie. Da siciliana che sta rientrando nella Capitale, non posso fare a meno di pensare alle voglie ancora inespresse di questa estate. Pensare al caldo afoso, ancora una volta, mi fa venir voglia di essere una di quella gocce che fugge dalla città e si riversa in zone più fresche. Restiamo, quindi, idealmente ancora tra i Castelli Romani. Oggi essere Turisti nella Capitale vuol dire diventare cenere tra Bacco e Tabacco.

 

Tra le diverse città che si accalcano tra i monti e le colline romane, ve ne è una che necessità di una particolare specifica. Le sue zone sono una diretta estensione delle vie di Roma Est: la Tuscolana l’attraversa come un lungo braccio, quasi come l’abbraccio di un madre protettiva. Frascati cura tutti i mali con la bontà del suo vino. Ecco, quindi, che votiamo la nostra anima al Dio della gioventù e della dissolutezza. La serenità del suo clima, proprio in questo periodo, vi garantirà delle gote rosse senza che sia il sole a baciarvi. La convivialità delle piazze ha la capacità di render paonazzi.

 

Qui ci si muove tra lussuose ville patrizie e la natura dei Colli Albani. Le scuderie vescovili, così come le diverse ville sono pronte ad esser prese d’assalto dai vostri sopralluoghi. Il punto è che non vi consiglio questa visita per poter fare i turisti culturali. Si, stupendo guardare i monumenti con una temperatura esterna leggermente più vivibile di quella che caratterizza la nostra Capitale. Però… si, c’è un però enorme nell’intento a indurvi a dimenticare i vostri mezzi di trasporto all’interno della città.

 

Qui vi voglio portare nella dissolutezza, all’interno di baccanali notturni fatti di cibo e vino. Il vostro fegato non mi sarà grato, ma sicuramente lo sarà la vostra anima. Viviamo, quindi, secondo i motti del: “la vita è troppo breve per non essere goduta”; oppure, “de qualcosa se deve pur morì”. Cantiamo inni ai più sconosciuti e godiamoci la pura romanità estiva. Frascati offre tutto questo e non posso fare a meno di sentire milioni di canzoni che si accalcano nella testa. Persino un Mannarino selvatico che sta in qualche viuzza, attraverso questa o quell’altra cover, vi farà venir voglia di cantare e di urlare col cuore in mano. Le Fraschette fanno questo effetto, una magia in grado di trascinare anche il più restio di voi.

 

Trascinati e trascinanti, vi sentirete rinvigoriti nell’ego: “io so io, e voi non siete un cazzo” diceva un certo marchese. Con qualche bicchiere di troppo potrebbe succedere la stessa cosa a voi, quindi occhio a non combinare qualche disastro. L’ultimo suggerimento, qui diventa certo e lampante, è quello di passare la notte lì e ripartire con il sole alto.

 

@AidaPicone

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