Turisti nella Capitale: L’ombelico d’Italia | Roma.Com

Turisti nella Capitale: L’ombelico d’Italia

Sono alte le probabilità di un ritorno futuro nella tappa che sto per proporvi oggi. Di cose da vedere ce ne sono parecchie, ma in questa occasione affrontiamo il viaggio per merito spirito culinario. L’estate sta terminando e le parole d’ordine continuano ad essere “sagra” e/o “fiera”. La prima viene usata nei paesini, la seconda è più inflazionata nelle cittadine che cercano di darsi un tono. Una volta compresa questa differenza, essere Turisti nella Capitale vuol dire anche esplorare l’ombelico d’Italia.

Tra il suo centro storico e le sue vie sotterrane, Rieti nasconde delle vere e proprie piccole perle su cui si potrebbe passar le ore a discutere. In ogni caso, come dicevo, qui prevale il piccante. Ha, infatti, inizio proprio il 28 agosto 2024 la tredicesima edizione della fiera del peperoncino. Fino al primo di settembre sarà possibile dire arrivederci all’estate con le labbra in fiamme e altre zone del nostro corpo che suderanno non per le alte temperature.

Interessanti sono anche i protagonisti canori che occuperanno il palco del centro cittadino con la loro musica: apriranno le danze i Gemelli Diversi; per poi esser seguiti il 29 da Arisa; il 30 si riderà con Max Giusti; il 31 si salterà col ritmo di Elettra Lamborghini; e si chiuderà il primo con Giusy Ferreri.

La musica si unirà agli show cooking e ai diversi laboratori che sono stati pensati per poter trattenere i avventori. Un progetto molto interessante per poter far scoprire un prodotto che idealmente non è associato alla regione Lazio. Sembra quasi che questa fiera voglia ribadire quanto inutili possano essere le intestine lotte popolane nel nostro Paese. Il centro geografico d’Italia, in un certo senso, ribadisce quanto le nostre specialità facciano parte dell’intero tessuto socio-culturale della nostra nazione e che non esista una vera e propria divisione di appropriazione di prodotti differenziati tra nord e sud.

Rieti è un altro di quei luoghi il cui lo spazio e il tempo sembra quasi esser ininfluente. Il suo aspetto medievale sembra quasi restituire l’idea che i Longobardi non abbiano mai lasciato quelle mura. La sua storia, del resto, è ampia e travagliata proprio grazie alla sua posizione strategica. Persino durante il risorgimento italiano questo comune fu sfruttato per la suddivisione del potere tra stato Pontificio e Regno delle Due Sicilie.

Tra chiese e monumenti, però, “l’attrazione” che colpisce maggiormente la mia fantasia è la parte sotterranea. Con lo zaino sulle spalle e le scarpe comode è affascinante immaginare la capacità umana di arginare i problemi. Penso che questo sia un chiaro esempio di problem solving, anche se adesso è diventato principale meta turistica. La sua struttura è stata creata per poter permettere un passaggio sicuro dalla Via Salaria alle diverse zone della città. Un passaggio, caratterizzato principalmente dal mercato salino, che costituiva una vera e propria rete sicura in grado di vincere l’acqua e gli allagamenti.
Oggi riesce a far da sostegno alle strade di superficie, ma restano ancora visibili i contatti con le diverse strutture nobiliari del periodo medievale. Se la strada, quindi, era allagata non vi poteva esser timore per la continuità di passaggio. Del resto la Salaria taglia praticamente in due l’Italia, riuscendo a collegare il Mar Tirreno all’Adriatico.

Abbiamo, di conseguenza, avuto modo di esplorare il piccante e il salato. Di certo, però, non va dimenticata la quantità di acqua che circonda questa zona. Rieti, infatti, è la principale fonte di distribuzione di acqua potabile proveniente direttamente dalle sue montagne. I sotterranei sono stati costruiti a causa della sua massiccia presenza e ancora oggi è possibile visitare antichi ponti e antiche rovine provenienti dall’epoca romana che stagliano al di sopra delle acque del suo fiume.

Non so, ma reputo questo luogo davvero affascinante. La sua storia, le sue dominazioni, il suo essere luogo strategico in una partita a Risiko che non ha mai davvero avuto fine. Tutto qui urla arte e storia. Tutto qui palesa il passaggio e l’agire dell’azione umana italiana. Del resto, questi elementi ristagnano proprio all’interno della sua architettura e delle sue chiese. Come detto da premessa, però… qui sarà necessaria un’ulteriore visita che possa esser in grado di trasportarci sul serio nel mondo antico. In questa fase, l’ombelico d’Italia è solo lo sfondo della fine di questa torrida estate.

@AidaPicone

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